La partecipazione a un corporate retreat può rappresentare un'opportunità significativa per il miglioramento professionale e personale, anche in periodi di bassa motivazione.
L' intervista video esplora come la decisione sulla partecipazione al retreat può essere sfruttata per riprendere in mano i propri obiettivi professionali e il relativo piano di azione.
L'intervista registrata con l'Avv.to Anna Elena Brolis, Business Coach e Formatrice, offre spunti interessanti a chi - e capita a tutti, nel corso di una vita professionale lunga 4 decenni - si pone questa domanda.
Prima di decidere se partecipare o meno a un retreat, è essenziale infatti ascoltarsi e mettere a fuoco la propria attuale motivazione a prendere parte a un momento che, in momenti sereni per noi, sicuramente vorremmo sfruttare per ottenere posizionamento, raccogliere informazioni e fare business development all'interno dello studio stesso (considerato che i Partner di studio sono i nostri primi clienti).
In questo contesto, vale la pena di accennare al fatto che l'insoddisfazione professionale è una circostanza fisiologica, e che può essere ricondotta a problemi non risolti sul lavoro, come la mancanza di riconoscimento o di prospettive di avanzamento, come anche il sentirsi sopraffatti dalle attuali responsabilità (che può ridurre il desiderio di impegnarsi in ulteriori attività), come anche la difficoltà a gestire "dati di fatto" (che in sé non hanno una soluzione che è in nostro potere porre in essere, come ad esempio l'assenza di un piano di successione rispetto al fondatore in studio), sui quali comunque è indispensabile - per la riuscita del nostro personale obiettivo professionale - che lo studio adotti nuove azioni.
Un retreat ben organizzato offre vari benefici ai suoi partecipanti, tra i quali:
Al contempo, partecipare a un retreat con una bassa motivazione ad essere presenti pone sfide specifiche:
Partecipare a un corporate retreat quando la motivazione è bassa può sembrare controintuitivo, ma spesso è proprio in questi momenti che le opportunità di revisione del modo in cui interpretiamo la realtà che ci circonda e le possibilità che abbiamo davanti sono più grandi.
Al contempo, non partecipare può essere una scelta estremamente sensata - non già in termini di coerenza, bensì di consapevolezza rispetto alla nostra disponibilità a investire ancora nell'organizzazione se percepiamo che la stessa non fa altrettanto.
Del resto, se continuiamo a fare quel che abbiamo sempre fatto, otteniamo quel che abbiamo sempre ottenuto, per cui son le stesse organizzazioni che - nell'organizzare retreat - confidano che le persone trovino nuova motivazione dall'esperienza di condivisione e contatto informale.
Valutando attentamente i pro e i contro, preparandosi adeguatamente e impegnandosi a sfruttare al massimo l'occasione di uscire dal quotidiano, i professionisti possono trasformare un periodo di stallo in un punto di svolta nella loro carriera.
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