Il trattamento dei dati personali in Europa è regolato da una serie di basi giuridiche ben definite, e una delle più utilizzate e controverse è il cosiddetto "legittimo interesse". Con il recente intervento dell'European Data Protection Board (EDPB), che ha pubblicato nuove linee guida sul tema, è emersa una rinnovata attenzione sulla corretta applicazione di questa base giuridica, spesso invocata come alternativa più semplice rispetto a consensi o obblighi legali.
Il legittimo interesse è una delle basi giuridiche previste dal GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) per il trattamento dei dati personali. Tuttavia, come sottolineato nelle nuove linee guida pubblicate l'8 ottobre scorso, questa non deve essere vista come una "soluzione di ripiego" per giustificare trattamenti che potrebbero essere coperti da basi giuridiche più specifiche o vincolanti.
L'EDPB ha messo in consultazione pubblica queste linee guida, dando l'opportunità fino al 20 novembre di inviare commenti o suggerimenti, dimostrando una volontà di trasparenza e apertura verso gli stakeholder.
Uno degli aspetti fondamentali emersi dalle nuove linee guida riguarda il concetto di bilanciamento degli interessi. L'EDPB sottolinea come il titolare del trattamento debba dimostrare concretamente che il proprio legittimo interesse non prevalga sui diritti e le libertà fondamentali degli interessati.
Questo significa che il semplice ricorso al legittimo interesse non è sufficiente: deve essere accompagnato da una valutazione approfondita e documentata, che dimostri come il trattamento dei dati non leda i diritti degli individui coinvolti. Le linee guida, inoltre, offrono una metodologia di supporto per condurre questa valutazione, aiutando gli operatori a strutturare correttamente il proprio assessment.
Un altro tema importante affrontato dalle linee guida è quello del diritto di opposizione degli interessati. L'EDPB fornisce indicazioni dettagliate su quando e come i titolari del trattamento possono decidere di non accogliere le richieste di opposizione, soprattutto nei casi in cui vi siano motivi legittimi e prevalenti per continuare il trattamento.
Un punto di forza delle nuove linee guida è l'inclusione di numerosi esempi pratici, che esplorano situazioni comuni in cui viene invocato il legittimo interesse. Tra queste situazioni, si trovano:
Le nuove linee guida dell’EDPB non solo delineano un quadro più chiaro per l’uso del legittimo interesse, ma forniscono anche una serie di raccomandazioni e metodologie pratiche per i titolari del trattamento. Questo approccio ha l’obiettivo di ridurre il rischio di errori e interpretazioni errate, assicurando che il legittimo interesse non sia utilizzato come "scorciatoia" per trattamenti che richiederebbero consensi espliciti o altre basi giuridiche.
Le nuove linee guida sul legittimo interesse pubblicate dall'EDPB rappresentano un passo importante verso una maggiore chiarezza e uniformità nell'applicazione di questa base giuridica all’interno del GDPR. Con l’invito alla consultazione pubblica, l’EDPB mira a raccogliere feedback utili da parte di esperti e operatori del settore, al fine di creare un quadro normativo più solido e in linea con i principi di tutela dei diritti fondamentali degli interessati.
In definitiva, l’approccio raccomandato dal Board si concentra sulla necessità di un bilanciamento rigoroso degli interessi coinvolti, sulla documentazione accurata delle valutazioni effettuate e sulla trasparenza nei confronti degli interessati. Solo seguendo queste linee guida sarà possibile garantire un uso corretto e responsabile del legittimo interesse come base giuridica per il trattamento dei dati.
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