La Legge Delega sull'Intelligenza Artificiale

L’Italia si conferma apripista nel panorama normativo internazionale: con la Legge n. 132 del 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre, il nostro Paese diventa il primo Stato dell’Unione Europea — e tra i primi al mondo — ad adottare una legge nazionale interamente dedicata all’intelligenza artificiale (IA).

La nuova legge italiana sull’intelligenza artificiale: cosa cambia

L’Italia si conferma apripista nel panorama normativo internazionale: con la Legge n. 132 del 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre, il nostro Paese diventa il primo Stato dell’Unione Europea — e tra i primi al mondo — ad adottare una legge nazionale interamente dedicata all’intelligenza artificiale (IA).

Si tratta di un intervento di ampio respiro, entrato in vigore il 10 ottobre 2025, che definisce principi, regole e competenze per un uso responsabile e antropocentrico delle tecnologie di IA.

Obiettivi e contesto normativo

La nuova legge si inserisce in un contesto europeo già in fermento dopo l’approvazione dell’AI Act dell’Unione Europea. Tuttavia, il legislatore italiano ha scelto di intervenire direttamente a livello nazionale per disciplinare ambiti specifici e rafforzare l’applicazione dei principi già stabiliti a Bruxelles.

È importante sottolineare che la normativa italiana non sostituisce l’AI Act, ma lo integra, mantenendo piena coerenza con le definizioni e le regole europee. I sistemi e i modelli di IA a finalità generali restano infatti disciplinati esclusivamente dall’Unione Europea.

Struttura della legge

La legge si articola in 28 articoli suddivisi in sei capi, ognuno dedicato a un ambito tematico specifico.

  • Capo I – Principi generali: definisce i principi programmatici e di indirizzo, in parte ripresi dall’AI Act;
  • Capo II – Ambiti settoriali: contiene le disposizioni più innovative e concrete, con norme applicabili a diversi settori;
  • Capo III – Governance e strategia nazionale: istituisce la strategia italiana per l’intelligenza artificiale e individua le autorità competenti;
  • Capi IV–VI: includono disposizioni transitorie, deleghe legislative e modifiche a normative già esistenti, tra cui codice penale, codice di procedura civile e legge sul diritto d’autore.

Gli ambiti disciplinati: sanità, lavoro, PA e professioni

Il Capo II introduce norme verticali che regolano l’uso dell’IA in ambiti strategici come:

  • sanità e ricerca medica;
  • mondo del lavoro;
  • pubblica amministrazione;
  • professioni intellettuali;
  • tutela dei dati personali.
  • IA in sanità e ricerca.

Una delle innovazioni più rilevanti è contenuta nell’articolo 8, che riguarda l’impiego dell’intelligenza artificiale in campo sanitario e di ricerca.

La norma introduce eccezioni e semplificazioni importanti in materia di trattamento dei dati personali, in particolare per quanto concerne:

  • la liceità e la trasparenza dei trattamenti di dati sanitari e genetici;
  • l’utilizzo secondario di dati per progetti aventi le stesse finalità di ricerca;
  • la possibilità per enti pubblici, IRCCS e soggetti privati senza scopo di lucro di beneficiare di un regime agevolato.

Queste previsioni sono perfettamente in linea con le semplificazioni già introdotte a livello europeo e con le recenti modifiche all’articolo 110 del Codice Privacy in materia di ricerca biomedica ed epidemiologica.

Innovazioni nel lavoro e nelle professioni

Il legislatore ha dedicato ampio spazio anche agli aspetti etici e di trasparenza legati all’uso dell’IA nel mondo del lavoro.

Le principali novità riguardano:

  • l’estensione degli obblighi di trasparenza previsti dal Decreto Trasparenza (art. 1-bis) anche ai processi automatizzati che incidono sui rapporti di lavoro;
  • nuovi obblighi informativi per i professionisti che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale nello svolgimento delle proprie attività, i quali devono informare i clienti in modo chiaro e preventivo.

Queste disposizioni mirano a garantire fiducia e consapevolezza nell’uso degli strumenti digitali da parte di lavoratori e cittadini.

Governance e autorità competenti

Il Capo III istituisce la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, definendo ruoli e responsabilità delle autorità preposte al controllo e allo sviluppo del settore.

Tra gli enti individuati come autorità competenti figurano:

  • l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID);
  • l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (CNR), già competente in materia di standard.

Questi organismi avranno il compito di:

  • promuovere l’innovazione e la diffusione dell’IA nel rispetto dei principi etici;
  • vigilare sulla conformità dei sistemi ai requisiti normativi;
  • esercitare funzioni di valutazione, accreditamento e ispezione;
  • applicare le sanzioni previste in caso di violazioni.

Modifiche ai codici e nuove tutele

Oltre alle regole di sistema, la legge introduce modifiche significative ad altre normative fondamentali.

Tra le principali:

  • Codice penale: istituita una nuova fattispecie di reato per la diffusione illecita di fake news generate o diffuse tramite IA;
  • Legge sul diritto d’autore: riaffermato il ruolo centrale del genio umano nella creazione di opere tutelate e introdotta un’eccezione per il text e data mining effettuato mediante intelligenza artificiale;
  • Codice di procedura civile: aggiornamenti per consentire l’uso controllato di strumenti automatizzati nei procedimenti giudiziari.

Le deleghe al Governo e gli sviluppi futuri

Uno degli elementi più dinamici della legge è il conferimento al Governo di numerose deleghe legislative per l’adozione, entro dodici mesi, di decreti attuativi su materie cruciali come:

  • alfabetizzazione e formazione digitale negli ordini professionali e nelle università;
  • criteri per l’uso e la gestione dei dati di addestramento degli algoritmi;
  • definizione della responsabilità civile e penale in base alla classificazione dei sistemi di IA.

L’attuazione di questi decreti sarà determinante per dare concretezza al quadro normativo e definire in modo chiaro le responsabilità e i confini applicativi dell’intelligenza artificiale in Italia.

Conclusioni

La Legge 132/2025 rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di regolamentazione dell’intelligenza artificiale.

L’Italia sceglie un approccio antropocentrico, volto a garantire che l’essere umano resti al centro dei processi decisionali e creativi.

Nei prossimi mesi sarà essenziale monitorare l’attuazione dei decreti delegati, che definiranno in modo operativo come bilanciare innovazione, tutela dei diritti e responsabilità in una società sempre più digitale.

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