Nel 2012, l'Italia attraversava una profonda crisi economica, spingendo il governo a introdurre misure d'emergenza per contenere la spesa pubblica. Tra queste, la decisione di non applicare l'aggiornamento Istat ai canoni di locazione degli immobili affittati dalla pubblica amministrazione.
Una misura temporanea che, come spesso accade in Italia, si è trasformata in una prassi decennale.
Cosa è cambiato oggi?
L’ Avv. Maurizio Zoppolato, fondatore dello studio Zoppolato&Associati, studio legale specializzato in diritto amministrativo con esperienza ultra ventennale, ci aiuta ad addentrarci nella questione e negli impatti della recente modifica normativa.
Nel contesto di crisi del 2012, la necessità di contenere la spesa pubblica giustificò l'adozione di strumenti per fronteggiare l'emergenza economica. Tuttavia, questa disposizione ha avuto un impatto significativo sui privati che affittavano i loro immobili alla pubblica amministrazione, causando una progressiva erosione del valore dei canoni a causa della mancata applicazione dell'aggiornamento Istat.
Per oltre un decennio, la norma è stata prorogata annualmente, estendendo l'effetto emergenziale ben oltre la crisi originaria. Questa situazione ha sollevato questioni legate al principio di uguaglianza e alla percezione di ingiustizia da parte dei locatari privati.
Il 2023 segna una svolta: il decreto legge c.d. "milleproroghe" non include più l'esclusione dell'aggiornamento Istat per gli immobili affittati alla pubblica amministrazione. Sicché, quegli immobili torneranno a essere soggetti all'aggiornamento Istat come qualsiasi altra locazione, ripristinando una condizione di maggiore equità tra privati e amministrazione.
La decisione di riapplicare l'aggiornamento Istat ai canoni riflette un ripensamento importante nei confronti del rapporto tra privati e pubblica amministrazione. Il cambiamento, lungamente atteso, potrebbe avere effetti positivi sull'economia dei locatari privati e suggerisce una maggiore attenzione alle dinamiche di mercato e alla giustizia economica.
L'intervista si chiude con una riflessione sul ruolo della pubblica amministrazione come locatario e sulla necessità di bilanciare il contenimento della spesa pubblica con il rispetto dei principi di equità e giustizia economica. La fine dell'esclusione dall'aggiornamento Istat rappresenta un passo verso un rapporto più sostenibile e giusto con i privati.
L'analisi dell’Avv. Maurizio Zoppolato sulla questione dell'adeguamento Istat dei canoni per gli immobili affittati alla pubblica amministrazione svela le complessità e le sfide legate alla gestione della spesa pubblica e alla tutela dei diritti dei privati.
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