Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici: effetti economici

Il Codice dei Contratti Pubblici cambia già. Il c.d. "correttivo", pubblicato il 31 Dicembre 2024 ed immediatamente entrato in vigore, ha introdotto significative modifiche: esaminamo come prime quelle che impattano direttamente sulle condizioni economiche del personale (#incentivi) e dei progettisti (#equocompenso) coinvolti negli appalti pubblici.

Incentivi al personale e il cambiamento per i dirigenti

Tradizionalmente, il personale delle stazioni appaltanti coinvolto negli appalti pubblici beneficia di incentivi economici pari complessivamente al 2% del valore dell’appalto. Sinora, le disposizioni in materia escludevano i dirigenti dal beneficio, con una clausola espressa. Il correttivo ha modificato questa impostazione: il comma 3 dell’articolo 45 è stato riscritto, omettendo la clausola che escludeva i dirigenti dagli incentivi. Questo implica che, dal 2025, anche i dirigenti potranno beneficiare di tali incentivi.

Si tratta di un impatto economico significativo: per i dirigenti degli uffici appalti di grandi enti, questa modifica può tradursi in un incremento fino al 50% del trattamento retributivo annuo.

Progettisti e tariffe professionali: riequilibrare qualità e prezzo

Un altro punto di novità riguarda le tariffe dei progettisti, oggetto di importanti cambiamenti per superare il corto circuito normativo creato nel 2023:

  • Base d’asta e equo compenso: nel Codice, le tariffe professionali per i servizi di ingegneria e architettura dovevano costituire la base d'asta, ma la legge 49 sempre del 2023 (sull'equo compenso) ha sancito la nullità di qualsiasi ribasso. Il correttivo ha armonizzato le norme.
  • Limitazione degli sconti: nelle gare, è ora possibile chiedere (per le PA) e offrire (per i professionisti) ribassi, ma solo sul 35% delle tariffe professionali; il restante 65% non è soggetto a sconto. Per esempio, su una base d'asta (calcolata in base alle tariffe) di 1.000.000 €, l'importo di 650.000 € è  garantito e non soggetto a sconto.
  • Punteggio massimo per il ribasso: lo sconto sul restante 35% può contribuire solo per un massimo di 20 punti su 100 nella valutazione della gara, con gli altri 80 punti riservati alla qualità (curriculum, esperienze pregresse, modalità e tempo di prestazione, ecc.).

Queste misure mirano a garantire un equo compenso e a ridurre gli effetti negativi di ribassi eccessivi.

Affidamenti diretti e limite agli sconti

Per incarichi di progettazione che non richiedono una gara pubblica, il correttivo ha introdotto un ulteriore limite: lo sconto massimo del 20%.

In sintesi, quando l’incarico viene affidato direttamente, il progettista può offrire uno sconto massimo pari al 20% delle tariffe professionali.

Questa disposizione tutela ulteriormente i professionisti, garantendo condizioni economiche più stabili anche per incarichi di minore entità.

Implicazioni per il settore

Le modifiche introdotte dal correttivo portano con sé diverse implicazioni:

  • Maggiori benefici per i dirigenti: l’estensione degli incentivi rappresenta un riconoscimento economico rilevante per una categoria finora esclusa.
  • Riequilibrio nelle gare per i progettisti: l’introduzione di criteri basati sulla qualità e la limitazione degli sconti favoriscono una competizione più equa e premiano l’eccellenza.
  • Valorizzazione del lavoro professionale: il correttivo pone un freno alla svalutazione delle tariffe professionali, contribuendo a rafforzare il ruolo dei progettisti nel settore degli appalti pubblici.


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