Il fenomeno degli affitti brevi, attraverso l'impiego di piattaforme digitali, ha rivoluzionato il settore turistico e ha inciso sull’assetto urbano di molte città, in un contesto normativo che resta invece ancorato a presupposti tradizionali. Una recente circolare del Ministero dell'Interno, in applicazione delle norme di pubblica sicurezza, afferma la necessità di adempimenti materiali che potrebbero incidere pesantemente sui gestori.
Il punto di partenza per regolare gli affitti brevi in Italia è l’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che obbliga i gestori di strutture ricettive e affittacamere a:
Nel 2018, un decreto legge ha esteso questi obblighi anche ai locatori di immobili per periodi inferiori a 30 giorni, consolidando il quadro normativo per gli affitti brevi.
La circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024, affermando la necessità di prevenire violazioni in vista di grandi
eventi come il Giubileo 2025 e le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, introduce una applicazione rigorosa delle norme esistenti. In particolare, stabilisce:
Le nuove disposizioni comportano sfide significative per il settore:
Suscita perplessità la pretesa di intervenire non mediante norme aggiornate ai tempi, alla tecnologia e alle abitudini turistiche mondiali, ma con una applicazione di disposizioni "tradizionali", oltretutto riguardanti la pubblica sicurezza e non il settore turistico / abitativo.
Molteplici i profili critici:
Laddove recepite e concretamente applicate, le disposizioni ministeriali potrebbero rappresentare una svolta per il settore turistico italiano, con implicazioni profonde per operatori, utenti e mercato turistico: in un contesto in continua evoluzione, sarà cruciale monitorare le reazioni del mercato e l’efficacia di queste misure.
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